Sono stato presuntuoso
Oggi è il 20 Giugno 2014.
È il giorno della resa dei conti.
E i conti dicono che sono stato un presuntuoso.
Il 31 Luglio 2013 sono andato al Punto di Primo Soccorso del Canile della Muratella.
Ho adottato legalmente Stevie Stivaletti e Bruno Gattone.
Stevie aveva 40 giorni, aveva già perso un occhio, e dall'altro era completamente cieco.
Tre medici lo avevano giudicato inguaribile, e per questo l’ho adottato: per dargli una vita serena, a casa mia, fuori dalla gabbia brutta di quel posto buono che lo ha ospitato e curato.
Sono stato un presuntuoso. Pensavo di averlo tratto in salvo.
Ma dopo aver perso la vista per l’herpes virus, a 45 giorni Stevie è stato infestato dai coccidi, ed ha rischiato di morire di fame e disidratato: pesando solo 630 grammi e non riuscendo più a mangiare, perdeva liquidi attraverso il vomito e la diarrea.
I medici mi avevano detto di farmene una ragione. Di prepararmi al peggio.
Per 20 giorni Stevie è stato in fin di vita, nutrito con cibo frullato sciolto nell'acqua con la siringa direttamente in bocca (5 grammi ogni due ore, giorno e notte) ed idratato con le flebo.
Più i farmaci contro i coccidi, contro l’herpes virus, le pomate per gli occhi, gli integratori, le vitamine, le iniezioni di gastroprotettore, per evitare che il vomito rendesse tutto inutile.
Poi, dopo 20 giorni, pian piano, ha ricominciato a mangiare autonomamente.
Me lo ricordo ancora quando ha mangiato per la prima volta da solo: piccolo piccolo, cieco, leccava una pappetta in un piattino da caffè sul cesto bianco della biancheria.
Per la felicità l’ho anche filmato.
Ma l'aumento di peso si è fatto attendere a lungo. A lungo veramente.
Tuttavia Stevie è stato caparbio, ed io, come dicevo, presuntuoso:
”Stavolta questo lo salvo” - avevo promesso.
Non credevo sarebbe stato così difficile.
Non acquistava mai peso, solo uno o due grammi al giorno.
Nemmeno tutti i giorni: bastava un vomito, una diarrea, per perdere il peso acquistato negli ultimi giorni.
E ogni 2 ore la sveglia suonava, di giorno e di notte, ogni 2 ore dovevo idratarlo con le flebo, mettere le pomate nell’occhio, somministrare le terapie, il cibo, il gastroprotettore, preparare le dosi frazionando le pasticche in 16 parti, in quanto Stevie era piccolissimo.
E pesarlo, continuamente, ogni giorno.
630 grammi. Al massimo 640.
“Forse domani 641. Speriamo che non perda peso. Speriamo che aumenti.”
Intanto, a metà agosto, il dottor Marco Colaceci nonostante le diagnosi di tre medici oculisti non era convinto della completa cecità irreversibile di Stevie, e mi ha mandato di corsa da un oculista importante, il dott. Guandalini, prenotandomi una visita in fretta e furia per il giorno dopo, a ridosso del Ferragosto, per non perdere giorni preziosi.
Di nuovo, anche da questo oculista luminare, gli è stata diagnosticata una cecità completa, ma Guandalini ha voluto tentare una cura per il suo occhio cieco: ipotizzando la possibilità che ci fosse comunque un invisibile micro-spiraglio tra le cicatrici della cornea ha prescritto ogni mattina una goccia di prodotto midiatrico, per dilatare la pupilla al massimo e tentare di far entrare più luce possibile, allo scopo di stimolare la creazione di terminazioni nervose ottiche.
È la luce a stimolarne la produzione nei cuccioli, e Stevie partiva svantaggiato: nel suo occhio tappato dalle cicatrici corneali la luce non era mai entrata per quasi due mesi, ed era rimasto poco tempo.
La cura è iniziata quando Stevie aveva 50 giorni, e sarebbe durata fino al suo quinto mese, ovvero finché le terminazioni e le connessioni ottiche del cucciolo non avrebbero smesso di crearsi.
Intanto, dopo 60 giorni, Stevie ha cominciato anche ad ingrassare. Grammo a grammo dopo 2 mesi di sveglia ogni due ore, pesava 1100 grammi.
Sembrava fatta.
Ma sono stato un presuntuoso.
Nel frattempo, all’età di due mesi, con il sistema immunitario ancora KO, il piccolo Stevie si è ammalato anche di una micosi attaccatagli dal suo fratello adottivo, Bruno Gattino. La micosi è un fungo che si annida principalmente nel pelo, così sono stato costretto a rasarli entrambi. E pulire ovunque con acqua e candeggina, tutti i giorni, per tre settimane.
Candeggina dappertutto.
Inoltre ho assistito anche ad un attacco epilettico, all’età di tre mesi e mezzo.
Però da Ottobre 2013 sulla terrazza Stevie, guercio e rasato a zero, ha iniziato a dimostrare di intravedere qualcosa, muovendosi abbastanza a proprio agio e dimostrando di intravedere la luce del sole.
Ma sono stato presuntuoso: ad Ottobre, di colpo, Stevie ha smesso di mangiare.
Tra vomito e diarrea, ha perso rapidamente peso e liquidi.
Per un gattino malnutrito come lui (non è mai riuscito ad assimilare perfettamente il cibo) è stata una catastrofe.
Dalle analisi siamo riusciti a capire che si trattava di giardiasi: la giardia è un parassita intestinale presente negli escrementi dei piccioni, Stevie lo ha preso certamente in terrazza bevendo l’acqua contaminata nei sottovasi; con il farmaco opportuno la giardiasi è presto rientrata, ma lo scarso nutrimento e la diarrea provocati dalla giardia hanno contribuito a fare in modo che lo stato fisico fosse davvero “indietro”: all’età di quattro mesi Stevie ne dimostrava ancora due e mezzo.
Il 20 Novembre 2013 ha compiuto 5 mesi e la cura della goccia mattutina midiatrica nell’occhio è terminata; in effetti le connessioni si erano create, e attraverso il micro-spiraglio tra le cicatrici della cornea Stevie intravedeva delle ombre: per un micio abituato alla cecità totale quelle ombre sfocate erano più che un regalo. Guandalini aveva fatto bene a ipotizzare l’esistenza del micro-spiraglio invisibile.
Inoltre andava considerato che l’occhio avrebbe continuato a crescere fino all’età di 9 mesi, contribuendo ad allargare un minimo il micro-spiraglio e di conseguenza il campo visivo.
E così è stato confermato: successivamente l’occhio di Stevie sarebbe cresciuto fino a Marzo 2014 e la vista sembrava già fosse davvero migliorata.
Ma sono stato un presuntuoso.
Il 27 Dicembre Stevie ha avuto il suo secondo attacco epilettico, rimanendo cieco per quattro ore; ho avuto la prontezza di filmarlo ed il video è stato utile alla neurologa per diagnosticare una “Crisi Generalizzata”: roba seria, ma seria veramente.
La risonanza magnetica non ha rivelato per fortuna alcuna encefalite, ma purtroppo Stevie è stato certificato epilettico dalla neurologa.
Però la risonanza e le radiografie e le ecografie hanno riscontrato un corpo estraneo nello stomaco di Stevie: un pezzo di fil di ferro incastrato vicino al duodeno, impossibile da espellere nonostante i frequenti attacchi di vomito che gli provocava.
A giudicare da questi numerosi attacchi nei mesi passati, Stevie aveva il pezzo di fil di ferro nello stomaco da parecchio tempo, e gli causava anche un mal assorbimento delle sostanze nutritive: anche per questo da piccino non cresceva mai di peso, (oltre alla coccidiosi prima e alla giardiasi dopo).
Si è reso necessario un intervento allo stomaco.
Stevie è stato anestetizzato ed operato allo stomaco in endoscopia a Febbraio 2014: il chirurgo ha riferito che la telecamera dell’endoscopio ha visualizzato le pareti dello stomaco piene di cicatrici e ferite in ogni dove.
Dopo quindici giorni, appena si è ripreso dall’intervento e guarite le ferite interne, è accaduto che Stevie per la prima volta all’età di sette mesi
ha iniziato ad ingrassare un pochino: dopo tanti mesi il suo stomaco è riuscito finalmente a metabolizzare i nutrimenti.
Inoltre, ormai prossimo al compimento dei fatidici 9 mesi, il fatto di acquisire finalmente il giusto nutrimento ha dato uno sprint finale alla sua crescita, in ragione di avere finalmente una testa cresciuta da gatto adulto, e di conseguenza l’occhio ormai grande, con un più ampio campo visivo.
Così è stato, e avrei festeggiato volentieri questo successo.
Ma sono stato presuntuoso.
Purtroppo, in concomitanza con questo impercettibile allargamento del micro-spiraglio tra le cicatrici della cornea dovuto alla crescita dell’occhio, si è verificato un fatto disastroso: le cicatrici stesse hanno cominciato a scurirsi, pigmentandosi di nero.
Di fatto, Stevie ha cominciato a perdere di nuovo la vista, perché a tutt’oggi una macchia nera si sta formando sulla superficie del suo occhio, occupando il suo campo visivo e allargandosi sempre più.
Il processo è abbastanza veloce, ed è plausibile che entro il 2015 Stevie torni ad essere completamente cieco. Già a fine Marzo 2014 ha cominciato a sbattere contro gli ostacoli.
Questo è stato frustrante, e verrebbe anche da dire che è una beffa, che è ingiusto, che il destino si è accanito su Stevie e su di me.
L’ho pensato, è vero.
Ho pensato che ce l’avesse proprio con me, il destino.
Ma ancora una volta sono stato presuntuoso.
In realtà non si sa mai se le cose andranno bene o male, fa parte della vita, il destino non ce l’ha con me, non sa nemmeno chi io sia.
E a chi mi dice che io e Stevie siamo stati sfortunati, rispondo che siamo ancora qua, e che ogni volta che c’è stato un problema abbiamo avuto la fortuna di risolverlo.
“Fortuna” è anche capire quanto si sia fortunati.
Così il 16 Aprile 2014 sono tornato dal dott. Guandalini, e oggi su suo consiglio sto somministrando 2/3 volte al giorno una pomata nell'occhio di Stevie che nei prossimi mesi dovrebbe forse schiarire la pigmentazione.
Se funzionerà (ancora non lo so) dovrò mettergliela nell'occhio tutta la vita, ogni otto ore, tre volte al giorno: è un impegno davvero “importante”.
Al momento il resoconto fotografico degli ultimi due mesi, con una foto ogni 15 giorni, sembra promettere bene.
Siccome è difficile fare foto tutte uguali per via della differenza di luce e il movimento dell'occhio, il confronto presenta numerose variabili.
Di conseguenza capire bene se la pigmentazione si sta schiarendo non è facile.
In effetti sembrerebbe di sì, ma potrebbero essere le condizioni di luce ambientale. Bisogna aspettare che l'eventuale schiarimento diventi più evidente.
Qualche mese, anche. Forse più.
Quantomeno, però, la pigmentazione non si è più allargata, e Stevie per ora si muove con disinvoltura, dimostrando di vedere come prima.
Il dott.Guandalini (l'oculista) mi aveva parlato di vari mesi per un risultato evidente, perciò continuerò fino ad Agosto prima di un controllo oculistico.
Bene, intanto oggi è il 20 Giugno 2014, è il giorno che ho tanto aspettato.
Oggi, contro ogni previsione, Stevie Stivaletti compie un anno.
Pesa quattro chili e ottocento grammi, la sua testa è cresciuta, finalmente, e il suo unico occhio vede. Nemmeno tanto poco, almeno per ora: al momento la pupilla è libera e lui intravede le cose attraverso il micro-spiraglio tra le cicatrici della cornea.
Da tre settimane non sbatte più agli ostacoli.
Sia in casa che sulla terrazza Stevie si muove disinvolto, ed evita gli ostacoli senza problemi (anche quelli imprevisti e non consueti).
Da sei mesi non ha più avuto attacchi epilettici: il dott. Colaceci è convinto che dipendessero dal fil di ferro nello stomaco, asserisce che la cosa sia già accaduta altre volte, che non sia così rara, almeno così riporta la letteratura medica.
Nonostante gli abbia infilato aghi sotto la cute per mesi, nonostante gli abbia messo di tutto nell’occhio per tutta la vita, ogni volta che prendo in braccio Stevie, comincia a fare le fusa, non si divincola mai, non si sottrae mai all’abbraccio e si abbandona sempre felice e fiducioso.
Questo è il bilancio: lui è felice, il suo occhio non lacrima più, e nemmeno i miei.
Anche io sono felice, finalmente libero dalle mie tristezze.
Buon compleanno, Stevie. Non ti mollo.
“Ti tengo d’occhio”.
Oggi è il giorno dei bilanci, oggi non peso più Stevie, sulla bilancia metto le mie scelte e le mie speranze travestite da aspettative.
E il bilancio è che sono stato presuntuoso.
”Stavolta questo lo salvo”- avevo promesso.
Presuntuoso.
È lui che ha salvato me.
Stupido cieco.
Stupido umano cieco.
Ho realizzato un video (Open Your Eyes) che testimonia tutto questo.
Nel video, che già qualcuno ha visto sei mesi fa, oltre alle immagini di Stevie piccolo, vedrete anche quelle nuove e inedite degli ultimi mesi, con una reprise musicale remixata per l'occasione per lui, dopo 25 anni che non realizzavo un remix di un brano.
Mi piacerebbe che qualcuno condividesse questo scritto, per far sapere alle persone che certe volte illudersi è sbagliato, ma arrendersi è peggio.
Andrea Cascioli.